Oltre a utilizzare standard analitici differenti, questi test valutano due caratteristiche molto diverse tra loro. L’analisi del contenuto biobased misura la percentuale di carbonio derivato da biomassa presente in un prodotto, in contrapposizione al carbonio derivato da fonti fossili. I risultati non hanno alcuna implicazione sulla biodegradabilità del materiale.
Esistono resine plastiche sintetiche (fossili) e biodegradabili, così come materiali biobased non biodegradabili (ad esempio le bioplastiche utilizzate nel settore automobilistico). Un materiale si biodegrada solo se i microorganismi presenti nell’ambiente sono in grado di scomporlo e utilizzarlo come fonte di nutrimento.
Esistono diversi programmi di certificazione, ma non tutti sono adatti a ogni tipo di prodotto. È inoltre necessario tenere in considerazione il tipo di certificazione richiesto dal cliente. Lo standard analitico necessario dipende dal programma di certificazione selezionato. Ad esempio, la maggior parte dei programmi europei richiede l’uso di uno standard CEN. Il BioPreferred Voluntary Labeling Program dello USDA utilizza invece solo lo standard ASTM D6866.
Per tipi di prodotto diversi vengono utilizzati standard analitici diversi. Ad esempio, EN 16766 viene utilizzato solo per i solventi biobased, mentre ASTM D6866 è applicabile alla maggior parte dei materiali, inclusi i gas. Gli standard presentano alcune differenze anche nel metodo di calcolo della percentuale biobased. Alcuni esprimono il risultato sotto forma di frazione del carbonio organico totale (TOC), mentre altri sotto forma di frazione del carbonio totale (TC) presente nel campione.
Per informazioni sugli altri standard, consultare la pagina Norme per il test biobased basate sull’analisi del carbonio-14.
No. I carbonati contengono carbonio inorganico. Nell’analisi del contenuto biobased, solo il carbonio organico viene preso in considerazione. Ulteriori informazioni sono disponibili nel nostro articolo — Comprendere l’analisi del carbonio biobased.
No. I risultati analitici indicano solo la percentuale di carbonio che deriva da biomassa (carbonio biobased) e di carbonio che deriva da fonti fossili. L’analisi biobased non può identificare i materiali utilizzati nella formulazione di un prodotto.
Alcuni standard considerano il carbonio biobased solo come frazione del carbonio organico totale, mentre altri permettono l’analisi anche sul carbonio totale (che include carbonio organico e inorganico). Questa differenza può essere importante per i prodotti che contengono una quantità elevata di carbonio inorganico (ad es. carbonati). Per i prodotti con percentuale elevata di carbonati, il contenuto biobased sul TOC risulta generalmente maggiore rispetto al contenuto biobased sul TC.
Quale formato di report o standard analitico è meglio utilizzare dipende da diversi fattori, come la terminologia richiesta, il mercato di riferimento e il programma di certificazione o etichettatura selezionato.
Se un prodotto destinato all’analisi con ASTM D6866 contiene carbonati, questi vengono rimossi prima dell’analisi in modo che il risultato rappresenti solo la percentuale di carbonio biobased sul carbonio organico totale.
Con gli standard europei (ad es. EN 16640), i carbonati sono inclusi nella misurazione e i risultati vengono espressi sotto forma di frazione del carbonio totale.
Secondo la norma ISO 16620-2, il contenuto di carbonio biobased viene invece espresso sotto forma di frazione del TC o del TOC. Spetta al titolare dei campioni decidere se i carbonati devono essere rimossi prima dell’analisi o inclusi nella misurazione.
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ASTM aggiorna periodicamente il fattore di correzione per fare in modo che lo standard D6866 resti più accurato possibile rispetto alla misurazione del carbonio atmosferico globale.
Raccomandiamo di inviare da 0,5 a 30 cc per i liquidi e da 2,8 fino a un massimo di 25 grammi per i solidi. Nota: possiamo accettare sostanze chimiche e solventi solo in piccole quantità. Il volume del campione non deve essere superiore a 0,3 cc (300 microlitri). Per ulteriori informazioni consultare la guida alla spedizione.
Non è richiesto l’uso di contenitori particolari per i campioni. I materiali solidi possono essere inviati in qualsiasi contenitore; le polveri dovrebbero essere inviate in contenitori sigillati accuratamente, soprattutto quando vengono inviati diversi campioni contemporaneamente. Anche i liquidi dovrebbero essere inviati in contenitori sigillati. È possibile utilizzare le provette con tappo a scatto disponibili su questo sito.
Abbiamo diversi uffici spedizioni in tutto il mondo, ma le analisi vengono effettuate esclusivamente nella sede principale di Miami, in Florida. Le aziende europee possono inviare i campioni all’ufficio di Madrid. Le aziende con sede in Cina possono inviare i campioni all’ufficio di Xiamen. I campioni provenienti dal Giappone possono essere spediti al nostro agente di Nagoya.
Ulteriori informazioni su questi e altri uffici, come quelli nel Regno Unito sono disponibili qui. Selezionare la propria posizione geografica nella colonna a sinistra per visualizzare l’indirizzo e l’eventuale dichiarazione doganale da utilizzare.
NOTA: I campioni devono essere spediti al laboratorio negli Stati Uniti se sono classificati come pericolosi dalla International Air Transport Association (IATA). È molto importante informarci prima di inviare materiali classificati come pericolosi in modo che possiamo fornire le indicazioni necessarie e l’indirizzo di spedizione corretto.
Beta Analytic emette un report, identificato da un numero di certificato unico, per ogni campione ricevuto.
Non richiediamo l’invio di un numero minimo di campioni. Se il risultato verrà utilizzato a scopo di ricerca e sviluppo del prodotto, di solito è sufficiente una sola misurazione. Se l’analisi fa parte di un programma di certificazione o etichettatura o se è necessaria per l’accesso ad agevolazioni fiscali, raccomandiamo di consultare l’ente governativo o l’organizzazione responsabile per verificare qual è il numero di analisi richieste.
Beta Analytic è un laboratorio di analisi del contenuto biobased, non un ente certificatore. Fornisce le analisi richieste da enti certificatori e programmi di etichettatura, ma non ha una propria etichetta.
No. Gli enti certificatori e i programmi di etichettatura possono richiedere la rianalisi dei prodotti con la versione più aggiornata della norma che utilizzano. Prima di inviare i campioni a Beta Analytic, contattare l’ente certificatore o il programma di etichettatura per verificare se è richiesta la rianalisi.
Ultimo aggiornamento: settembre 2022